Quando il ritrovamento storico di un collezionista di professione può illuminare un periodo famoso ma non abbastanza conosciuto dagli storici, nonché lontano nel tempo. È il caso del collezionista di Catanzaro Tommasino Papaluca, il quale, con tre fra lettere e cartoline ritrovate e risalenti al periodo di tempo fra il 1882 e il 1917, porta una nuova luce storica sulla dinastia dei Cefaly. Andrea Cefaly senior e l’omonimo nipote sono fra i pittori calabresi più famosi e più studiati della storia dell’arte italiana. Di Andrea Cefaly senior (1827-1907), pittore ottocentesco di scuola napoletana e di stampo impressionista, un’opera è conservata addirittura al Museo del Louvre di Parigi, nel luogo in cui è custodita la Gioconda, il leggendario dipinto di Leonardo da Vinci la cui genesi e i cui misteri (tanti) sono conosciuti in tutto il Pianeta. Al Louvre si può ammirare Minosse e la Traviata, opera più conosciuta come La Tradita. Ma tante altre opere di Cefaly senior, dopo essere state conservate per anni nelle ex polverose stanze del Museo Provinciale di Catanzaro, in Villa Margherita, oggi ritrovano nuova luce nelle ampie sale del MARCA. L’elenco è lungo, ma sono opere che richiedono una visita: La battaglia di Benevento e La battaglia di Legnano sono opere imperdibili e di grandi dimensioni e meritano una menzione anche La barca di Caronte, Episodio garibaldino, Autoritratto, Nevicata, Il cavadenti, Morte di Raffaello, Tramonto, Famiglia in terrazza, La moglie in giardino, Donna albanese con capra, La Madonna dell’Uva, Terrazza a Sorrento, Incendio di Roma, Progresso in America, Bivacco di garibaldini, La scuola obbligatoria, Caino, Piccarda Donati. O anche il ritratto del compositore Saverio Mercadante conservato nel Museo di San Martino a Napoli.
Riguardo a un’importante lettera ritrovata e in possesso di Papaluca, collezionista appassionato ed esperto, bisogna fare alcune precisazioni che ne possono delineare la genesi. Andrea Cefaly senior, che fu uno dei Mille di Garibaldi, con cui rimase fino alla vittoriosa e decisiva Battaglia del Volturno contro i borbonici, fu deputato repubblicano in due legislature del Regno d’Italia, entrambe all’opposizione, nei periodi in cui era al Governo la Destra Storica di Agostino Depretis. La lettera di cui è in possesso Papaluca, partita da Cortale il 31 marzo 1882 e diretta a Nicastro, scritta con grafia ottocentesca e perciò in alcuni punti non facilmente decifrabile, anche a causa dell’inchiostro molto tenue, si riferisce ad alcuni contatti elettorali in prossimità alle elezioni del 29 ottobre 1882, le seconde in cui Cefaly fu eletto.
Per quanto di non facile leggibilità, è un documento di notevole interesse storico ma soprattutto politico, che consente di osservare dall’interno e sul lato “privato” le dinamiche elettorali dell’epoca, oltre a consentire un affiancamento fra le memorie del Cefaly pittore e del Cefaly deputato.
Un pezzo di grosso interesse storico, certamente da analizzare e approfondire, ad opera degli studiosi specializzati nei due campi di analisi.
AURELIO FULCINITI
In copertina: Andrea Cefaly senior, “Paolo e Francesca”, Museo MARCA, Catanzaro.